La responsabilità sociale del testimonial sportivo
Si è concluso il Simposio di Crotone realizzato dal 25 al 27 marzo 2022 con la partecipazione di 45 atleti e dirigenti sportivi del mondo ecclesiale e di federazioni ed enti di promozione sportiva
L’ufficio per la Pastorale del Turismo, Tempo libero e Sport della CEI, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport, ha organizzato dal 25 al 27 marzo, nell’omonima città calabrese, il Simposio dì Crotone, sul tema “ Epos, Ethos, Paideia, Polis. La responsabilità sociale del testimonial sportivo”.
Il simposio è stato il naturale proseguo e sviluppo dell’appuntamento di novembre scorso ad Olimpia, sia nei contenuti che nella scelta della località: Kroton – l’antica Crotone - fu nel VI secolo a.C. la capitale dello sport del mondo greco antico. Fu patria di grandi campioni dell’antichità, tra i quali mitico Milone, il più grande atleta dell’antichità, vincitore in 7 edizioni delle Olimpiadi. Questo è stato il contesto che ha permesso di dare il giusto scenario storico e culturale ai lavori del simposio.
Seguendo il modello già positivamente collaudato nel Peloponneso, il simposio ha saputo miscelare momenti dì confronto con tavoli di approfondimento tra i partecipanti, con momenti di convivialità, cultura e spiritualità.
Ampio spazio è stato dato alla storia dell’antica Kroton, con la visita del museo archeologico e della contigua area di scavi di Capo Colonna, accompagnati dalla eccezionale e straripante guida Gianluca Punzo, storico dello sport. Momenti culturali impreziositi dalla partecipazione di studenti del territorio che hanno realizzato un’esibizione dei giochi antichi, con la cerimonia di accensione della fiaccola e gare sportive di corsa, lancio del giavellotto e lancio del disco.
La delegazione dei partecipanti ha infine partecipato alla Santa Messa e all’inaugurazione del primo “Avamposto sportivo Sport4Joy” presso la parrocchia San Paolo. Insieme al sindaco di Crotone Vincenzo Voce e all’arcivescovo S.E. mons. Angelo Raffaele Panzetta, il direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale dello sport della CEI don Gionatan de Marco e il segretario nazionale della Federazione Italiana di Taekwondo Massimiliano Campo, hanno assistito ad una esibizione di giovani atleti della FITA, primo momento di attività sportiva del neonato Avamposto sportivo.
I lavori delle sessioni formative, svolte in modo laboratoriale e aperte da clip teatrali della compagnia Jobel, hanno permesso di riflettere sulla complessità che le trasformazioni del mondo sportivo oggi sta affrontando e del ruolo sociale che il testimonial sportivo è chiamato a giocare. Lo sforzo di superare la retorica sui valori dello sport – spesso vuota di contenuti – ha fatto emergere le contraddizioni, le difficoltà, le necessità e i bisogni a cui lo sport di domani sarà chiamato a dare risposte, in particolare rispetto a nuovi percorsi formativi rivolti ai testimonial sportivi e ai loro dirigenti ed allenatori.
Un altro passo avanti verso una nuova visione di sport, capace non solo di intercettare i cambiamenti dell’epoca storica che stiamo vivendo, ma anche di offrire una bussola per orientarsi.