“Ripensare insieme lo sport del futuro”, simposio a Olimpia

Nella suggestiva cornice dell’Accademia Olimpica Internazionale si è concluso domenica 14 novembre il Simposio “Epos, Ethos, Paideia, Polis: ripensare insieme lo sport di domani”

15 novembre 2021

Nella suggestiva cornice dell’Accademia Olimpica Internazionale, interamente rinnovata in occasione del 60º della sua creazione, e a ridosso del sito archeologico di Olimpia, si è concluso domenica 14 novembre il Simposio “Epos, Ethos, Paideia, Polis: ripensare insieme lo sport di domani”, organizzato dall’Ufficio per la Pastorale dello Sport della Conferenza Episcopale Italiana, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport. Scopo di questa riunione, in parole di Daniele Pasquini, Presidente della Fondazione sopra citata, era “ripensare insieme lo sport in questa ripartenza dopo la pandemia. Lo sport sta attraversando una crisi globale, acuita in Italia dalle riforme legislative ancora in itinere che non aiutano il mondo sportivo a trovare la necessaria stabilità e serenità per affrontare le sfide della pandemia. In questo momento, la tentazione è quella della retrotopia, cioè di preferire quello che c’era prima rinunciando alla sfida del cambiamento. Serve invece uno spirito creativo per immaginare come potrà essere il futuro dello sport. Una cosa però è certa: nessuno si salva da solo”. Questo è il motivo che ha portato gli organizzatori a realizzare un curioso e inedito esperimento di riflessione, convocando insieme rappresentanti degli organi di governo dello sport – federazioni nazionali e discipline associate, di enti di promozione sportiva, della Scuola dello Sport- insieme a quelli del mondo sportivo di ispirazione cristiana, che ha nell’oratorio il suo emblema più caratteristico. Due mondi che spesso si chiudono all’interno dei propri contesti, tentati dall’assecondare una autoreferenzialità più confortevole piuttosto che aprirsi ad un gioco di squadra. Nel moderno centro di conferenze dell’Accademia Olimpica, il Simposio ha alternato stimoli di riflessione e momenti di confronto, facendosi accompagnare da quattro parole greche e rilette attraverso la lente dello sport: epos – l’energia dello sport e la sua narrazione -, ethos – i valori e la dimensione etica dello sport -, paideia – il contenuto educativo dello sport – e polis – la responsabilità sociale dello sport. Una metodologia che si è rivelata efficace nell’attivare un confronto aperto, vivace e costruttivo che ha fatto emergere maggiore consapevolezza dei problemi e numerosi spunti di concretezza per poterli affrontare insieme. La trasformazione delle abitudini e degli stili di vita sta sempre più trasformando lo sport in un esperienza individuale. L’atomizzazione della pratica sportiva è un fenomeno in forte crescita, amplificatosi durante la pandemia ed accelerato dalla digitalizzazione, con il sempre più diffuso utilizzo di app e tutorial per praticare sport in autonomia. Se da un lato questo processo può portare ad un aumento del numero dei praticanti sportivi, dall’altro rischia di impoverire ulteriormente le società sportive, che oggi rappresentano i corpi intermedi di riferimento del sistema sportivo italiano e un patrimonio educativo e sociale per il sistema Paese. Riflessioni che hanno condotto le conclusioni di don Gionatan De Marco, direttore dell’Ufficio Sport della CEI, ad evidenziare la necessità che i dirigenti sportivi siano anche dei mediatori sportivi: “Nessuno si salva da solo, nemmeno lo sport. Le società sportive hanno oggi più che mai poi bisogno di progettualità che ne valorizzino il potenziale pedagogico e sociale. Per questo è necessario formare figure che sappiano costruire quello che Papa Francesco chiama il Patto educativo: in particolare nelle periferie delle nostre città, serve una alleanza tra società sportive, agenzie educative e sociali, la famiglia, la parrocchia e le amministrazioni locali”. Le sedute di lavoro si sono alternate con momenti culturali, come le visite al sito archeologico di Olimpia, al Museo archeologico e al Museo delle Olimpiadi antiche, impreziosite dalla recita delle Odi di Pindaro e di canti dell’Iliade di Omero dedicati alle gare sportive. Momenti di rigenerazione per la mente e anche per l’anima. Il Simposio di Olimpia si è concluso con un calendario di incontri e appuntamenti, finalizzati a passare dalle idee all’azione, con progetti condivisi e da realizzare insieme.

(ITALPRESS)